L’ acronimo “BARF” è stato usato per la prima volta da Debbie Tripp per distinguere quelle persone che alimentavano i loro cani con carne fresca e cruda e per distinguere il mangiare stesso.
Letteralmente “BARF” significa: o Bones And Raw Foods (Ossa e cibo crudi).
La dieta BARF si compone di alimenti crudi di origine animale, incluse ossa e frattaglie. Per questo possiamo anche chiamarla Raw Diet (Dieta a crudo).
Fare BARF però non significa dare al nostro gatto carne cruda a sazietà o buttargli avanzi dalla tavola, ma piuttosto bilanciare una serie di ingredienti in modo da cercare di simulare ciò di cui si ciberebbe in natura, in modo da dare al nostro Amico una dieta completa e sicura, ma anche appagante e davvero benefica per la sua salute.“
Invito chiunque legga questa pagina a leggere e informarsi anche altrove , possibilmente rivolgendosi a un veterinario con esperienza in alimentazione naturale che vi aiuti ad iniziare in modo bilanciato.
Vi invito inoltre a leggere anche articoli riguardo ai dubbi sollevati da veterinari contrari a barf, ai possibili pericoli insiti in questo tipo di dieta , nonostante fare una dieta barf sia assolutamente possibile e auspicabile, evitate il più possibile il ‘fai da te’ perché i danni alla lunga possono essere gravi e a volte irreversibili- BARF o alimentazione naturale, non significa dare gli scarti della tavola, ne carne cruda a caso!
L’ acronimo “BARF” è stato usato per la prima volta da Debbie Tripp per distinguere quelle persone che alimentavano i loro cani con carne fresca e cruda e per distinguere il mangiare stesso.
Letteralmente “BARF” significa: o Bones And Raw Foods (Ossa e cibo crudi).
La dieta BARF si compone di alimenti crudi di origine animale, incluse ossa e frattaglie. Per questo possiamo anche chiamarla Raw Diet (Dieta a crudo).
Fare BARF però non significa dare al nostro gatto carne cruda a sazietà o buttargli avanzi dalla tavola, ma piuttosto bilanciare una serie di ingredienti in modo da cercare di simulare ciò di cui si ciberebbe in natura, in modo da dare al nostro Amico una dieta completa e sicura, ma anche appagante e davvero benefica per la sua salute.“
Invito chiunque legga questa pagina a leggere e informarsi anche altrove , possibilmente rivolgendosi a un veterinario con esperienza in alimentazione naturale che vi aiuti ad iniziare in modo bilanciato.
Vi invito inoltre a leggere anche articoli riguardo ai dubbi sollevati da veterinari contrari a barf, ai possibili pericoli insiti in questo tipo di dieta , nonostante fare una dieta barf sia assolutamente possibile e auspicabile, evitate il più possibile il ‘fai da te’ perché i danni alla lunga possono essere gravi e a volte irreversibili- BARF o alimentazione naturale, non significa dare gli scarti della tavola, ne carne cruda a caso!
TRANSIZIONE BARF DEL GATTO
ATTENZIONE !
E' vietata la copia la riproduzione intera o parziale del testo che è di proprietà di Karin Pedrona.
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Questo articolo non è una guida da seguire alla lettera, prendete gli articoli come punto di inizio per trovare la strada più consona per voi e il vostro amico.
Se il gatto non è sano la dieta barf è comunque la miglior alimentazione possibile, ma dovrete rivolgervi a un professionista che formulerà una dieta barf adatta al vostro gatto e alla sua problematica.
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Non esiste un solo modo di transitare i gatti all’ alimentazione cruda, chi istintivamente lo accetta subito, chi non si ricorda d’ essere un carnivoro... Questa pagina nasce dall’ esigenza di aiutare chi non riesce a transitare gatti o proprietari testardi :-D , raccogliendo le esperienze di tanti proprietari presenti nel mio gruppo facebook " barf solo gatti" , in un unica pagina accessibile a tutti.
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​"I gattini e alcuni gatti adulti istintivamente riconoscono il cibo crudo naturale, sin dalla prima volta che viene loro offerto. Purtroppo però, la maggior parte dei gatti adulti che a cui viene proposta una dieta di carne e ossa crude, tendono ad essere poco entusiasti e hanno bisogno di un certo incoraggiamento. Probabilmente il cambiamento può risultare un po’ problematico e quindi dobbiamo conoscere bene come muoverci.
Solitamente scuotete il pacchetto di crocchette al pesce prima di versarle nella ciotola? Cosa dite al gatto quando arriva correndo? I rituali del cibo possono essere diversi, ma il momento, il gusto, la consistenza, la vista, il suono e l’odore, tutto svolge un ruolo. Molto probabilmente il vostro gatto è legato a questi forti stimoli e voi, in qualità di dispensatore di attenzioni, probabilmente vi siete abituati al modo che meglio funziona per voi e avete inconsapevolmente alimentato la dipendenza ai cibi industriali."
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Regola #1: data una scelta, il gatto farà quella sbagliata.
Sul mio gruppo " Barf solo Gatti" ci sono tanti commenti da parte di proprietari di gatti che supplicano di essere aiutati a far sì che i loro animali mangino cibo di qualità migliore...
Il punto è che il gatto non è portato per istinto a mangiare cibo salutare e questo è ancora più vero se è abituato a cibi grassi e di qualità scadente abbinati a carboidrati. Davanti alla scelta tra le sue solite crocchette molto profumate, grasse, piene di sale ed un pasto che è adatto alla sua specie, il vostro "drogatto" sceglierà le prime e storcerà il naso davanti al cibo di cui ha in realtà bisogno per il suo bene.
Il vostro compagno felino è un carnivoro obbligato. Se vivesse all'esterno da solo, caccerebbe e mangerebbe topi, lucertole, leprotti, uccellini ed insetti. I gatti sono“programmati” per mangiare "PREDE" perché esse forniscono esattamente il tipo di proteine e la quantità di liquidi con cui i felini prosperano.
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​- TRANSITARE IL GATTO AD UNA DIETA CON OSSA E CARNE CRUDA -
Transizione al Crudo-Le Nostre Esperienze- testi presi dal mio gruppo " BARF SOLO GATTI"
E' vietata la copia la riproduzione intera o parziale del testo che è di proprietà di Karin Pedrona.
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Karin Pedrona·Giovedì 14 dicembre 2017·
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*** TRANSIZIONE dei gatti di Karin: ( gatti abituati a mangiare prevalentemente crocchette) prima di tutto, ho messo crocchette a orari- no a disposizione e metà quantità raccomandata, aggiungo un cucchiaino d’ acqua alle crocchette,( solo 1 cucchiaino, non devono disfarsi )dopo 3 giorni aggiungo 2 cucchiaini, dopo altri 3 giorni 3 cucchiaini ... finchè le crocchette non si sono ammorbidite( piu o meno in una settimana) . metto la dose di crocchette in un piatto piano largo, nello stesso piatto metto sempre ad ogni pasto 2/3 pezzetti di polpa di manzo o coniglio( non vario carne in questo momento, ho scelto quella che mi sembrava gradissero di più e ho usato sempre quella in questa prima fase) . Questi pezzetti li ho messi ad ogni pasto in modo che entrassero nella routine dei pasti. ( i gatti sono abitudinari) Le prime volte non sono stati toccati ma dopo qualche giorno hanno iniziato ad assaggiarli. I pezzetti li tagliavo fini stretti e lunghi, non a cubetti .Ho incitato i gatti porgendogli la carne dalle mani e quando mangiavano li premiavo con coccole e baci! :D ho osservato che è molto importante farlo e approfittare del rapporto che abbiamo con loro aiuta molto in questa fase. Ho fatto questo tutti i giorni ad ogni pasto. Ho utilizzato anche altre tecniche per fargli assaggiare la carne come farli cadere "accidentalmente" dal tavolo, oppure con un pezzetto di quaglia tipo coscia o aletta, legata a una cordicella facendoli giocare , ho anche messo in ammollo la carne con un pochetto di acqua salata di tonno in scatola che loro adorano particolarmente. Quando ho visto iniziare a scomparire i pezzetti di carne dal piatto, ho diminuito le crocchette ormai rese morbide dall’ acqua, e aumentato la carne. (Spero che questa mia esperienza vi possa aiutare)
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***TRANSIZIONE DI HOPE
Hope è una gatta molto abitudinaria, testarda e molto suscettibile allo stress.
Con lei la transizione è stata molto lenta e sofferta anche se è ritornata nuovamente all'alimentazione industriale. Ora, dopo un anno di barf, mangial'umido grain e gluten free. Eh si. Per lei la barf era una fonte di stress e la convivenza era diventata del tutto impossibile.
Purtroppo con lei ho fatto 2 errori:
Il primo errore è stato quello di decidere di cambiare alimentazione contemporaneamente all'introduzione di un altro gatto (Faith) che, purtroppo, non è stata fatta con accortezza. Questo ha inciso parrocchio su Hope che ha iniziato a soffiare e ad avere comportamenti aggressivi nei confronti di Faith. Non solo. Le manifestazioni dell herpesvirus erano ormai frequentissimi.
Il secondo errore ancora più grande è stato quello di eliminare improvvisamente e completamente i croccantini. Quindi, di non aver creato un vero programma di alimentazione o meglio, di aver seguito un piano di alimentazione per lei sbagliato. Pensare che tutti i gatti sono uguali è sbagliato. Sono diversi, con gusti e tempi diversi. Poi, lei era una crocchi dipendente.... quindi, immaginate lo stress.
Cmq, ho iniziato con l'umido industriale sostituendo gradualmente una piccola quantità di umido con la casalinga. Ho continuato a sostituire molto lentamente fino ad arrivare a dare solo la casalinga al 100%. Il passaggio successo è stato quello di iniziare ad inserire lentamente pezzettini di carne cruda usando, come appettizzanti, brodo fatto in casa (senza sale), succo di tonno naturale in scatoletta, fortiflora, croccantini macinati, prosciutto cotto.
Faith non ha fatto nessuna transazione. È passato dal cibo industriale, che gli procurava diarrea, alla barf direttamente. Solo un giorno di casalinga.
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***TRANSIZIONE DEI GATTI DI PAOLA (6 gatti)
Con 4 di loro è stato piuttosto semplice forse perchè 1 volta la settimana mangiavano già carne cruda o forse perché ancora sotto l’anno di età. Come prima cosa ho scelto quanti pasti (4) poi ho tolto le crocchette a disposizione e per 48h le ho date sempre e solo alla medesima ora, due pasti erano l’umido che già mangiavano. Osservandoli ho poi deciso come suddiverli per mangiare a seconda della loro velocità e voracità (tuttora mangiano a coppie). Dopo 48h ho tolto le crocchette e sostituito un pasto completo con la carne cruda, per 4 di loro i pasti a base di carne cruda aumentavano di giono in giorno quasi senza problemi. Ho utilizzato per incentivarli: parmigiano grattugiato, lievito in scaglie, Kefir o ricotta di capra, tonno in scatola. Tutte cose che utilizzo ancora quando le femmine sono in calore e mangiano poco. Due di loro invece (Bruce e Tighy) hanno ricevuto la carne cotta (per problemi di diarrea su consiglio della veterinaria) e naturalmente in questo lasso di tempo ho integrato. Dopo circa 3 mesi cuocendo sempre meno la carne anche Bruce e Tighy sono arrivati al crudo. Tuttavia Bruce ha avuto molta difficoltà ad accettare la carne (dopo 8 mesi ancora per farlo iniziare a mangiare devo aggiungere dell’umido industriale), in due mesi aveva perso quasi tre chili. Mangiava ma non a sufficienza, poi un giorno spazientita ho lanciato un pezzo di carne, lui è corso a prenderla e se l’é mangiata. Io naturalmente sono rimasta a bocca aperta. Da quel momento lui mangia metà del pasto nella ciotola e metà al lancio, ad oggi siamo a 3/4 nella ciotola e solo 1/4 al lancio :). Per fargli mangiare gli organi lui deve imperativamente rubarli se no niente. Ha ripreso i chili persi si diverte e si mantiene in forma.
TRANSIZIONE MAYA E STEVIE-
Prima di intraprendere questo nuovo regime alimentare, Maya e Stevie avevano sempre a disposizione crocchette e, una volta al giorno, mangiavano una scatoletta di umido complementare. Non erano molto amanti dell’umido, spesso lo avanzavano, soprattutto Maya che era ghiotta di croccantini. La mia preoccupazione era infatti rivolta più a lei. Per questa ragione ho proceduto per piccoli e graduali passi. Il piano era questo: comprare un umido completo e man mano inserire piccole dosi di petto di pollo. Ma come fare con due difficilotti dell’umido? Lasciare ancora a disposizione le crocchette, o comunque anche solo limitarle, avrebbe permesso loro di finire con il mangiare solo quelle, scartando così la nuova proposta. Quindi ho preso il sacchetto del secco e l’ho fatto sparire da casa. Ho per qualche giorno iniziato a far abituare Maya e Stevie al nuovo umido completo, in forma di paté. I primi giorni sono stati un pò duri: erano diffidenti rispetto alla nuova consistenza, alla nuova proposta in generale e quasi sicuramente si aspettavano che da un momento all'altro ritirassi fuori i croccantini. Mi sono seduta a terra con loro, ho preso dalle mie mani l’umido e gliel'ho proposto direttamente. A volte ho aggiunto l’acqua del tonno al naturale e piccole spolverate di parmigiano per incoraggiarli. Stevie ha quasi subito ceduto, Maya il primo giorno ha rifiutato il pasto, dopodiché per tre giorni ha saltato il pranzo, ma la sera divorava tutto. Era nervosa, arrabbiata e dispettosa. Se fossi stata debole, sarei andata a ripescare le crocchette che avevo fatto sparire, sarebbe stato più facile, no? Invece la mia determinazione, la mia certezza rispetto al dove volevo arrivare non mi hanno fatto soccombere. Dopo questi primi giorni di adattamento ho cominciato ad aggiungere al pasto di umido completo, la quantità di un cucchiaino di petto di pollo tagliato a pezzetti. La cosa bella è stata che entrambi iniziavano a mangiare proprio da quello e poi passavano all'umido industriale. Tre giorni con questa stessa dose e poi un altro cucchiaino di petto di pollo. Andavo man mano aumentando la dose ogni tre giorni, il tempo di essere sicura che lo accettassero. Nel frattempo diminuivo la quantità di umido completo. Arrivata al pasto completo di solo petto di pollo ho cominciato ad aggiungere i cuori di pollo e successivamente il fegato, sempre rispettando la tempistica che avevo osservato fino a quel momento. La carne con ossa è stato il mio ultimo step. Le quaglie sono state delle ottime iniziatrici, dopodiché sono passata ad ali pollo, colli di pollo, che ovviamente le prime volte tagliavo in più parti per facilitarli a prendere confidenza o tritavo con il tritacarne. Ultimato anche questo passaggio ho cominciato a variare tipi di carne, ma sempre con lo stesso sistema. Ad esempio, quando gli ho proposto il tacchino ho iniziato dal cucchiaino di sola carne senza ossa di questo e tutto il resto del solito petto di pollo, fino ad arrivare poi a sostituirlo progressivamente. Attualmente posso ritenermi pienamente soddisfatta di non aver avuto fretta e di aver rispettato i loro tempi, sebbene a modo mio mi sia imposta negandogli scappatoie nel caso non mangiassero. Quelle volte che si oppongono tolgo la ciotola, la metto in frigorifero e provo a riproporla una decina di minuti più tardi. Se ancora rifiutano il pasto, ripongo nuovamente in frigo la ciotola. Se ho modo di poterci riprovare, gli ripresento il tutto più tardi, altrimenti ci si ripenserà al successivo pasto.
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TRANSIZIONE BRUNO E YETI -
La mia esperienza con la barf è iniziata quattro anni fa, con la mia cagnolina Isotta. Poi tre anni fa ho adottato Bruno, gattino di circa 25 giorni, abbandonato dalla madre randagia di cascina. L’ho allattato a mano e poi svezzato a Barf, quindi non c’è stata una vera e propria transizione. E’ un gatto molto schizzinoso con tutto ciò che è cibo industriale (e a volte è un problema, tipo in vacanza o simili...ma in un modo o nell’altro ci organizziamo) e crescendo è diventato schizzinoso anche con la carne. Infatti il signorino apprezza moltissimo coniglio e quaglie, cuore e altri organi, mangia abbastanza volentieri il manzo e il merluzzo, schifa pollo e tacchino e a volte piuttosto digiuna (gusti raffinati). Per un periodo ho ospitato a casa una gatta trovata incinta per strada. Io devo dire che non seguo il manuale e mi butto subito con la transizione al 100%. Elsa (la gattina) ha apprezzato da subito qualsiasi cibo crudo le proponessi (forse anche a causa della gravidanza inoltrata) e anche durante l’allattamento ha sempre mangiato di gusto carne e pesce. I cuccioli sono cresciuti sanissimi e belli e sono stati svezzati a barf e poi fatti adottare. Ora una segue ancora barf, gli altri metà e metà. Elsa invece è stata adottata e è passata all’industriale. E’ arrivato poi da 3 mesi un gattino preso in gattile, cresciuto e svezzato a royal canin e altri industriali simili. Anche con lui sono stata drastica dal giorno uno, proponendogli subito carne cruda. I primi due giorni ha mangiato poco, ma era dovuto al disorientamento, infatti ho proposto anche scatolette che sono rimaste quasi intoccate. Al terzo giorno ha iniziato a mangiare come un bue qualsiasi cosa gli proponessi: carne, pesce, organi, ossa polpose, e ora è un barfista (nonchè mangione) provetto. Probabilmente sono stata anche fortunata, se non avesse apprezzato da subito avrei fatto la transizione gradualmente come si consiglia sempre. Ma io tendo sempre a fare un cambio drastico immediato e osservare la reazione e al limite fare poi dei passi indietro. Spesso le paranoie sono più nostre che loro!
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TRANSIZIONE DI SANTIAGO
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Non posso dire di aver mai transitato [transito, fatto transitare? boh] Santiago alla barf perché ho sempre dato un po’ di crudo (macinato di manzo, petto di pollo o tacchino, o le loro sovracosce disossate con o senza felini complete e/o olio di salmone, quaglia) anche alla madre quando era piccola e sia per lei che per lui e i fratelli dal 2010 ho sempre dato per la maggior parte industriale (da piccoli 30% di orijen, n&d, purizon, 60% umidi completi vari, come grau, animonda, catessy, schmusy nature etc o barf e 10% di complementari come cosma, almo o applaws) e così sono stati svezzati e hanno proseguito negli anni. Credendo molto che la salute si basi sulla qualità e completezza dell’alimentazione, sto cercando, da un annetto, di passare a più crudo possibile: ho inserito via via un giorno in più alla settimana di crudo, sempre sovracosce di pollo o tacchino con felini complete o quaglia per ora, oppure qualche porzione di cuori e fegati di pollo. Sempre tutto molto gradito, ma il mio gatto ama variare e tornare all’industriale umido, a volte. Non ho nessun problema con l’industriale, avendo attualmente portato la sua alimentazione a un 10% di orijen sempre a disposizione, 10% di complementare, di solito al pesce, 30% di umido completo (feringa, wild freedom, my star, catessy etc.) e 50% varie porzioni di barf. Avendo seguito alcuni interventi della Dr.ssa Karen Becker, che si trovano online, ho fatto delle valutazioni sul tipo di ricetta da somministrare e ho recentemente fatto un acquisto in questa direzione, per cercare di inserire più varietà di organi possibile, ma ho appena iniziato a tentare (con la milza, un disastro); a questi batch ( PASTI) , composti da 350g di cso e 150g di organi misti, aggiungerò farina di ossa e/o cat mix grau non appena avrò fatto bene i conti per l’equilibrio dei micronutrienti. Ho acquistato anche la farina di alghe (Ascophyllum nodosum). Gli ultimi tre integratori ancora non glieli ho fatti assaggiare. Il felini complete lo tollera, idem per l’olio di salmone, ma non li apprezza...Per ora le uniche op che mangia senza problemi e con gusto sono la quaglia. Fallimento totale per le ali di pollo, tenterò a breve con il galletto. Per le fibre mi affido al fatto che bruca erba ogni giorno, probiotici non ne metto quasi mai ma faccio il kefir e ogni tanto gliene allungo un cucchiaino. Non uso snack, se non la pasta al malto della miamor quando è periodo di muta.
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TRANSIZIONE DI FELIX
Con Felix la barf è iniziata due anni fa ed è stata molto difficile. Era un gattino strappato alla mamma prima dello svezzamento e non ha mai voluto masticare, abbiamo iniziato passando dai croccantini all’umido di almo nature poi ho iniziato a mischiare l’umido con macinato di manzo poi il macinato è diventato a pezzetti sempre più grandi ed abbiamo gradualmente eliminato l’umido poi ho iniziato a fargli provare diverse proteine ma allo stato attuale Felix mangia manzo, cuore, tacchino, tonno e basta. Integro con essential adulto. Ho tentato per un anno di dare op o altre proteine ma fa digiuno.
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*** “TRANSIZIONE” Luna
Luna (2 anni) è una trovatella, arrivata da me che non aveva ancora 2 mesi, dopo i primi giorni in cui ho dato il cibo umido completo che davano le volontarie sono passata subito alla dieta barf esclusiva, con il supporto della nutrizionista, gradita sin da subito. Crescendo è diventata sempre più difficile con il cibo, l’arrivo di Enea (altro gatto) non ha aiutato ed inoltre nei periodi estivi fosse per lei non mangerebbe mai. Quest’estate ha smesso completamente di mangiare sia carne che umido completo, presa dalla disperazione ho iniziato a darle cibo secco Orijgen, che mangiava di gusto, nonostante non ne abbia mai dato prima di allora. Non lo lasciavo mai a disposizione, ma lo mangiava ad orari prestabiliti esattamente come con la carne. Terminato il periodo estivo ho cercato in tutti i modi di riportarla alla barf, perchè sono convinta, avendone le prove, che sia la dieta ottimale per i nostri mici. Quindi ho iniziato sbriciolando il cibo secco sui bocconi di pollo, ed ha funzionato. Dopo qualche giorno ho eliminato del tutto il secco ed ho iniziato a dare cibo umido completo, marca Granata Pet, alternandolo nella giornata alla polpa di pollo o tacchino. Il cambiamento non è stato subito gradito, ma poi si è convinta. Piano piano ho aumentato i pasti con carne fresca, e diminuito quelli con umido completo, sporcavo i bocconi di carne con l’umido, ed ho iniziato ad inserire altre tipologie di polpa. Mi ha aiutato e mi aiuta tantissimo anche la carne essiccata sbriciolata sopra al pasto, che acquisto da Bauchef di Serena Piva, Luna adora la carene essiccata. Lo step successivo è stato sostituire l’umido completo con l’umido complementare al pesce, che piace molto, marca Almo Nature linea alternative cotto in bustina, e completare la dieta barf con l’inserimento di tutto il necessario. Questa è la situazione attuale: Luna fa barf completa di tutto, mangia bocconi grandi, niente macinati, 3/4 pasti al giorno, più o meno 100 gr al dì, non mangia ogni giorno il pasto completo, ad esempio la razione di organi settimanale la divido in due pasti nella settimana. Devo aggiungere sempre l’umido complementare ma in quantità minima, circa un cucchiaino da caffè al dì, oppure sbriciolo sul pasto la carne essiccata; alcune tipologie di carne le mangia senza dover aggiungere nulla. Utilizzo anche, raramente, le sarde o il tonno in scatola ad uso umano. Con lei funzionano tantissimo le coccole, deve sentire che io sono tranquilla, non deve esserci Enea nei paraggi ed ama mangiare in alto con calma. A volte aspetta che io la imbocchi, altre volte invece non vuole, si fa capire!
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TRANSIZIONE DI NEWTON
Newton, siberiamo. Età alla transizione: 4 mesi. Micio alimentato a crocche (pochissime) e tanto umido. Newton ha sempre apprezzato il crudo, quando ci sentiva tagliare la carne piangeva disperato, questo ci ha aiutati parecchio. La pappa gli veniva proposta a orari, poi si gestiva in autonomo. Lunedì abbiamo finito le crocche, quindi da martedì non gliele abbiamo più servite. Dopo quattro giorni abbiamo eliminato l’umido: venerdì sera umido e sabato mattina carne. Siamo stati fortunati, è stato un passaggio rapido e indolore. Newton per ora sembra amare tutti e tre i tipi di carne proposti (tacchino, vitello e manzo), ama ancor di più il cuore. Al momento mangia due volte al giorno più lo spuntino prima di andare a nanna. Mangia pezzetti grandi 1x1cm, più grandi li porta in giro e ci gioca. Non possiamo mischiare i cubetti di cibo: la polpa da una parte e il cuore da un’altra. A parte sembrare il detective Monk in fatto di separazione del cibo, è un micio che mangia tutto volentieri.
(Piano piano stiamo inserendo tutto: prima una proteina, poi un’altra; abbiamo inserito il cuore e fatto qualche giorno così. Ora inseriremo il fegato e fra una settimana iniziamo con le quaglie)
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TRANSIZIONE DI FRANCESCA:
Per i miei gatti il passaggio è stato facile perché ho cominciato a non offrire umido, ma solo crocchette. Dopo un po' ho dato pezzetti di carne di pollo o manzo, che gradivano. Poi i salsicciotti pronti eliminando le crocchette. Da allora do spesso quaglie, sovracosce di pollo, coratella di agnello completa, fegatini, coniglio, ma anche barf macinato. La cosa che mi ha colpito di più è che hanno sempre cacciato in giardino senza mangiare, dopo la barf mangiano tutto dei topi e degli uccellini, anche un po' di piume.
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TRANSIZIONE DI PUSHKIN & INKA
Pushkin: maschio Thai, castrato, di 4 anni. I primi due anni mangiava umido industriale + crocchette a disposizione (nel secondo anno, crocchette grain-free). Nel terzo anno ho abolito i croccantini usando esclusivamente l’umido industriale “al naturale” + integratore.
Inka: femmina Thai sterilizzata di 2 anni. Mai mangiato i croccantini, solo l’umido industriale “al naturale”+ integratore.
Premessa: in realtà, la mia testimonianza è più sulla transizione della padrona che dei gatti…
Come tanti, dopo aver visto il famoso servizio di Report, mi sono sentita presa in giro e preoccupata per la salute dei miei gatti. Ho iniziato a fare la mia ricerca, leggendo i libri e gli articoli sulla nutrizione felina. Quando ho contattato la prima nutrizionista dicendo che vorrei passare alla dieta casalinga, lei mi ha risposto che nessun cibo potrà mai essere bilanciato come quello industriale! Fortunatamente poi ho trovato un nutrizionista valido e anche pro-barf.
Ho iniziato con la dieta a base di carne cotta perché ero io, non i gatti, ad avere problemi. Sono vegetariana da quando avevo 17 anni. Ciò significa che non avevo mai maneggiato o cucinato la carne ed ero terrorizzata al solo pensiero di sbagliare qualcosa che per i carnivori fosse ovvio, una questione di buon senso per tutti tranne me. I gatti hanno subito accettato la dieta cotta e io avevo il tempo per “conoscere” la carne – dopo un po’ cominciavo a riconoscere i vari tipi di carne e come disossarla. Dopo qualche mese di cotto, sono passata al crudo. Di nuovo, i gatti si sono dimostrati molto collaborativi. Ma un giorno Pushkin si è sentito male, e tra il vomito e la diarrea, non si reggeva più in piedi. Durante la visita veterinaria, appena è uscita fuori la parola BARF, la diagnostica era finita - la colpa ovviamente è stata data alla carne cruda. Ho cercato di rispondere in modo fattuale (che ero seguita dal nutrizionista, che compravo la carne nel SM e la congelavo da sola), ma stremata dall’ansia per lo stato di Pushkin e dai toni accusatori dei vet, per un paio di mesi ho rinunciato al crudo e sono tornata al cotto (anche perché nel frattempo ho adottato un’altra gattina malandata, che poi si è rivelata malata di DCM e che dopo due mesi purtroppo è morta). Oggi mi sento di dire che, in base a tutti i sintomi, in tutta probabilità, nonostante la vaccinazione, Pushkin era vittima di un calcivirus che devo aver portato io dopo la visita nel gattile e la dieta non centrava proprio niente! Comunque, in quel periodo continuavo a leggere e a informarmi sui reali rischi della dieta a crudo per poter acquisire le certezze basate sui fonti scientifici, non sulle convinzioni personali.
In questo momento non siamo ancora al regime pieno (i miei gatti amano la polpa ma per ora accettano di mangiare solo la metà della dose prevista degli organi, e le ossa polpose sono ancora work in progress). Ma ora sono tranquilla. Ho una buona base di teoria, so cosa faccio e perché lo faccio. Roma non fu costruita in un giorno ;)
Consigli che mi sento di dare?
1. Informatevi! Leggete, leggete, leggete! Più cose sapete, più sarete in grado di gestire al meglio la dieta del vostro felino ed eventuali problemi.
2. Ci vuole tempo, pazienza e costanza. Anch’io ho avuto una falsa partenza, ma sapevo dove volevo arrivare e non mi sono arresa. E credetemi, per me è stato veramente difficile, sia dal punto di vista emotivo che pratico.
3. Cercate un buon nutrizionista. Una consulenza con un professionista vi darà un maggior senso di sicurezza e saprete con certezza che ciò che date al vostro gatto è la miglior dieta elaborata specificamente per soddisfare i suoi fabbisogni.
Per quanto riguarda gli accorgimenti pratici:
1. Come appetizzanti ho usato i liofilizzati, lievito alimentare, olio, parmigiano.
2. Inizialmente, i miei gatti erano più inclini a mangiare quando stavo lì con loro, o addirittura li imboccavo.
3. Come regola, abbiamo un minimo di due sessioni di gioco interattivo al giorno per simulare la caccia, e i pasti vengono serviti solo dopo il gioco, per simulare la preda cacciata dai gatti.
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TRANSIZIONE DI MEDEA
Medea è arrivata a casa nostra il 27 dicembre 2019, micia di circa 2 anni adottata dalla strada e rimasta in stallo per mesi da un volontario. Abituata plausibilmente ad avere croccantini a disposizione e ogni tanto cibo complementare, la scelta per noi è stata quasi obbligata: siamo passati praticamente dall’oggi al domani dai croccantini alla carne, visto che ha rifiutato qualsiasi tipo di umido completo con cui avevo pensato di fare la transizione.
Con alcuni tipi di carne e per le prime volte è bastato metterle il pasto di sola CSO in un piattino. Finito l’effetto novità, ha iniziato a fare lo sciopero della fame e a voler mangiare solo croccantini. Non si avvicinava proprio a mangiare se non sentiva IL SUONO dei croccantini versati nella ciotola di plastica... così, per circa una settimana abbiamo, molto banalmente, aggiunto pezzettini di polpa lievemente scottata ai croccantini nella ciotola, non le ho lasciato direttamente la carne mescolata ai croccantini, bensì aggiungevo un pezzettino alla volta mentre lei sgranocchiava il suo cibo abituale. Di giorno in giorno abbiamo aumentato la ciccia, tolto la ciotola e abituato Medea a mangiare in un piatto e ridotto gradualmente i croccantini. Il tutto è avvenuto abbastanza velocemente perché sono emersi problemi di tipo autoimmune (granuloma eosinofilico) e ho voluto togliere il cibo industriale il prima possibile. Dalla Befana 2020 in poi non ha più visto cibo industriale, per dare un’idea delle tempistiche.
Una volta riusciti a farle accettare la CSO, ho iniziato a proporre le OP da sgranocchiare. Qui abbiamo dovuto fare qualche passo indietro, perché non potendo scottarle non sapevo come farle capire che si trattasse di cibo. Così ho polverizzato qualche croccantino di quelli che già mangiava e creato una specie di “panatura” per le OP. Nel giro di qualche giorno ho ridotto anche questa, fino a eliminarla totalmente :)
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RINGRAZIO DI CUORE TUTTI I MEMBRI DEL GRUPPO BARF SOLO GATTI PER LA COLLABORAZIONE!
Sarebbe Utile l' inserimento di altre esperienze, se volete collaborare, mandate la Vostra esperienza a karin@barfcoach.it e verrà inserita qui sotto.
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E' vietata la copia la riproduzione intera o parziale del testo che è di proprietà di Karin Pedrona.